12 CURIOSITÀ su Barba, Capelli e...
12 curiosità su barba, capelli e peli pubici
Barba e capelli sono ben più che semplici peli.
Servono a comunicare, sedurre, farci riconoscere... E a loro modo, anche i peli pubici.
Insomma, sono una delle parti più importanti del nostro corpo da affidare a mani esperte e a occhi attenti.
I peli si sviluppano quando il corpo acquista la capacità di procreare e sono il segnale visivo per indicare la piena maturità sessuale. La loro concentrazione in alcune zone del corpo, sembra legata al ruolo dei feromoni nell'accoppiamento. I maschi di molte specie animali riconoscono infatti il periodo fertile delle femmine tramite segnali olfattivi. Anche noi siamo stimolati dai feromoni, e i nostri lontani antenati in misura ancora maggiore. I peli, trattenendo e mantenendo più a lungo gli odori, hanno dunque la funzione di rendere più facile la ricerca del partner.
7. CHI CE L'HA E CHI NO
Senza barba: i faraoni, Alessandro Magno, Cesare, Churchill.
Con barba (o baffi): Zeus, Abramo, Gesù e una buona corte di santi, Seneca (che detestava radersi) e Hitler.
Insomma, gli uomini si sono fatti la guerra anche dal barbiere, dividendosi in due partiti per motivi religiosi (i sikh indiani e gli ebrei ortodossi che portano lunghe barbe), per tradizione (lo zar Pietro il Grande impose una tassa salata sulla barba) o semplice vanità: l'imperatore Adriano la introdusse a Roma per nascondere un porro sul mento. Lord Brummel, capostipide dai dandy, al contrario aveva tre barbieri personali, rispettivamente per capelli, basette e barba.
8. BARBIERI, DOTTORI E PROSTITUTE. A Pechino numerose botteghe da barbiere guidate da giovani e avvenenti ragazze sono in realtà una copertura per massaggiatrici illegali o prostitute.
Che, in alcune circostanze, i barbieri fossero luoghi poco raccomandabili lo sapeva anche Giovenale, il poeta romano che si lamentava degli schiamazzi, pettegolezzi e urla che uscivano dalle botteghe dei tonsores dell'antica Roma. Una ragione c'era: i barbieri, tra una rasatura e l'altra esercitavano la professione di chirurghi e dentisti, cavando denti, incidendo ascessi e asportando emorroidi. Senza grandi anestesie. Questa commistione di professioni continuò per secoli: in Francia la corporazione dei barbieri chirurghi fu sciolta solo nel 1718, mentre in Italia le due categorie rimasero unite fino agli inizi dell'Ottocento.
9. CHE BARBA. Voleva passare alla storia e ce l'ha fatta per un pelo. Anzi, per tutti i peli della sua lunghissima barba. Sarwan Singh, un insegnante canadese di 42 anni, è l'uomo con la barba più lunga del mondo.
L'ha stabilito un'autorevole giuria davanti alla quale l'uomo ha srotolato un "pizzetto" di ben 2 metri e 30 centimetri. Curato, pettinato e... mai rasato.
Sì perché il recordman, devoto alla religione sikh, è convinto che il suo "ornamento facciale" sia un dono divino. E come gli altri sikh non taglia barba e capelli per mantenersi più vicino possibile all'aspetto originario conferitogli da Dio.
10. CI DISTINGUONO DALLE SCIMMIE. Milioni di anni fa i capelli erano un modo per distinguerci dalle scimmie: loro col corpo ricoperto di peli, noi glabri, con un unico cespugli di peli in faccia e testa. Così ci riconoscevamo e ci facevamo identificare dagli altri animali. Oggi la capigliatura non è più un segnale di specie, ma un modo per comunicare la nostra identità e personalità. Sono una specie di "maschera" con cui seduciamo i partner, ci isoliamo dagli altri, ci mostriamo aggressivi, riveliamo le nostre idee, dichiariamo di appartenere a un gruppo etc. E a ogni taglio abbiamo l'occasione di "cambiare identità". Capelli (e barba) sono lo strumento della cosiddetta comunicazione non verbale più usato.
11.CODICI PELOSI. Ogni cultura e tempo ha il suo linguaggio "peloso": nell'antichità capelli fluenti e rigogliosi erano una dimostrazione di forza, virilità e coraggio. I monaci buddisti si radono completamente per dichiarare il loro voto di castità, mentre nelle società occidentali moderne la completa calvizie non è più sinonimo di vecchio, ma di virilità, fascino e potenza sessuale.
Chi non vuole cadere in questi problemi di comunicazione interculturale può sempre dichiarare le sue idee in modo più diretto, scrivendo i messaggi sui capelli, come questo supporter del partito indiano Bharatiya Janata, durante l'ultima campagna elettorale. Il barbiere ha pazientemente disegnato un fiore di loto, simbolo del partito, scrivendo anche "Mi sento bene". Più esplicito di così.
12. RITO DI INIZIAZIONE. Secondo alcuni psicanalisti il primo taglio di capelli dal barbiere è una sorta di rito d'iniziazione: ormai si è grandi e non è più la mamma (o la sua parrucchiera) ad accorciare i capelli. In molte popolazioni africane, il legame dei capelli con la crescita è ancora più evidente.
Qualcosa di simile avviene anche tra la comunità Amish che vive in alcune contee statunitense come se il tempo si fosse fermato a metà dell'ottocento: i maschi possono farsi crescere la barba soltanto dopo il matrimonio. Ma i baffi sono comunque proibiti.
Nella foto un barbiere a Luxor, in Egitto, con un giovane cliente.
interamente tratto da www.acropolis.it - Posted in Lifestyle on January 22 at 01:19 PM