Ricorrenze e tradizioni  fra storia, leggende e ricette

Una sezione che è mia intenzione arricchire nel tempo.

Articoli a seguire:

. Pan di Zenzero e la triste storia di Gingerbread Man

. 8 Marzo, Festa della Donna: origini, falsi storici, torta e cocktail mimosa 

. Tradizione e significato delle Uova pasquali.. e come colorarle divertendosi


In questa pagina navigherò fra curiosità ed origini di alcune ricette nonché fra usanze e consuetudini di varie  tradizioni popolari...scopriremo che tutto il Mondo è Paese...? L'ardua sentenza ci attende alla fine del viaggio....

se avete domande o volete argomenti specifici ..non esitate a chiedermi !!!

Partiamo con... un po' di tradizione anglosassone

una filastrocca cara ai bambini e raccontata dalle nonne per farli addormentare, che dice:

Pan di Zenzero e la triste storia di Gingerbread Man

C'era una volta una vecchina che un bel giorno decise di cucinare un biscotto di pan di zenzero a forma di omino. Quando però la cottura era quasi terminata la vecchina sentì una vocetta arrivare dalle profondità del forno: "Mamma mia che caldo che fa qui...Fammi uscire!" La vecchina incuriosita aprì il forno e vide un biscotto a forma di omino scappare gridando: "Corri pure, tanto non mi prendi, sono l'omino di pan di zenzero!" Tutte le urla della vecchina al suo indirizzo furono inutili. Nella sua fuga l'omino di pan di zenzero incontrò una mucca che, non appena lo vide, cercò di mangiarlo, ma lui continuò a fuggire, dicendo con un tono quasi cantilenante "Corri pure tanto non mi prendi, sono l'omino di pan di zenzero." Ben presto alla rincorsa dell'omino di pan di zenzero c'erano non solo la vecchina e la mucca, ma anche un cavallo ed un maiale, tutti con l'acquolina alla bocca. E l'omino canticchiava correndo "correte più che potete, tanto non mi prendete, sono l'omino di pan di zenzero!" Ad un certo punto si trovò davanti ad un fiume ed una volpe si avvicinò e si offrì di aiutarlo a fuggire, trasportandolo sul suo dorso fin sull'altra sponda. L'omino di pan di zenzero tutto felice saltellando e ringraziando la volpe le montò sul dorso. Arrivati a metà del fiume la volpe disse al biscotto: "l'acqua sta diventando un po' profonda e tu ti scioglierai se ti bagni, arrampicati sul mio naso così sarai al sicuro." L'omino di pan di zenzero fece come gli aveva detto la volpe e quest'ultima se lo pappò in un sol boccone.
Questa è la triste storia dell'omino di pan di zenzero, conosciuto nei paesi anglosassoni come GingerBread Man (ricordate Shrek?).
Il "pan pepato" o "pan zenzero" è un impasto per biscotti a base di spezie, che dopo essere cotto può essere decorato con glassa di zucchero, pezzetti di cioccolato e confetti colorati.

tratta dal web da gingerandtomato.com storia di Cecilia Morello

RICETTA ORIGINALE DEI BISCOTTI GINGERBREAD MAN

Ingredienti: 400gr di farina 00, 75 gr di zucchero semolato, 75 gr zucchero di canna, 100gr di burro freddo, 150gr di miele o melassa,1 uovo, 2 cucchiaini di zenzero in polvere, 1 cucchiaino di cannella ½ cucchiaino di noce moscata,1/2 cucchiaino di chiodi di garofano,1/2 cucchiaino di bicarbonato, un pizzico di sale.

1- In una ciotola versate la farina aggiungete lo zenzero noce moscata cannella bicarbonato mescolate e tenete da parte.

2- In una altra ciotola mettere il burro ammorbidito gli zuccheri e mescolare fino ad ottenere un impasto cremoso; mettete il miele o la melassa e l'uovo intero; amalgamare bene tutti gli ingredienti.

3- Aggiungere quindi la farina e le spezie poco alla volta. Mescolare.

4- Trasferite l'impasto ottenuto su un piano di lavoro formando una palla che avvolgerete nella pellicola e far riposare in frigorifero per almeno 2 ore.

5- Stendete quindi l'impasto fino ad ottenere una sfoglia di 3-4 millimetri

6- Con gli stampini fatti ad omino ricavate i biscotti e metteteli ben distanziati su una placca foderata da carta da forno.

7- Infornare per 10-12 minuti a 180°.

8- Non appena cotti fate raffreddare i biscotti su una grata quindi farcirli a piacere con la glassa.

Questa la ricetta per i biscotti, naturalmente se si vuole si mette l'impasto in una teglia e si cuoce come fosse una torta.

8 Marzo Festa della Donna

origini, falsi storici, torta.... e cocktail mimosa

ORIGINI - L'idea di una giornata internazionale della donna nasce nel febbraio del 1909 negli Stati Uniti, su iniziativa del Partito socialista americano. L'anno seguente, nel 1910, la proposta venne raccolta da Clara Zetkin a Copenaghen, durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste.
Dai documenti del congresso non sono chiare le motivazioni che spinsero alla scelta di quella data, l'8 marzo, e in realtà e fino al 1921 i singoli Paesi scelsero giorni diversi per la celebrazione. È solo in occasione della Seconda conferenza delle donne comuniste (Mosca, 1921), che viene proposta e approvata un'unica data per le celebrazioni, in ricordo della manifestazione contro lo zarismo delle donne di San Pietroburgo (1917).

Falsi storici - La connotazione fortemente politica della Giornata della donna nelle sue prime manifestazioni, le vicende della seconda guerra mondiale e infine il successivo isolamento politico della Russia e del movimento comunista nel mondo occidentale, contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione.

Così, nel secondo dopoguerra, cominciarono a circolare fantasiose versioni, secondo le quali l'8 marzo avrebbe ricordato la morte di centinaia di operaie nel rogo di una inesistente fabbrica di camicie Cotton o Cottons avvenuto nel 1908 a New York, facendo probabilmente confusione con una tragedia realmente verificatasi in quella città il 25 marzo 1911, l'incendio della fabbrica Triangle, nella quale morirono 146 lavoratori (123 donne e 23 uomini in gran parte giovani immigrate di origine italiana ed ebraica).

In realtà, a seconda dei Paesi dove si è affermata questa tradizione cambiano la date, il luogo e il numero delle vittime.

Altre versioni citavano la violenta repressione poliziesca di una presunta manifestazione sindacale di operaie tessili tenutasi a New York nel 1857, mentre altre ancora riferivano di scioperi o incidenti avvenuti a Chicago, a Boston o a New York.

Nonostante le ricerche effettuate da diverse femministe tra la fine degli anni settanta e gli ottanta abbiano dimostrato l'erroneità di queste ricostruzioni, le stesse sono ancora diffuse sia tra i mass media sia nella propaganda delle organizzazioni sindacali.

Secondo Tilde Capomazza e Marisa Ombra, che nel libro 8 marzo (Utopia) hanno studiato le origini della celebrazione, le motivazioni date nel 1921 a Mosca erano troppo legate a un preciso momento politico e vennero presto abbandonate e sostituite da eventi più simbolici.

Perché la mimosa?

La mimosa è il simbolo italiano della Giornata internazionale della donna.

Nel settembre del 1944, si creò a Roma l'UDI, Unione Donne in Italia, per iniziativa di donne appartenenti al PCI, al PSI, al Partito d'Azione, alla Sinistra Cristiana e alla Democrazia del Lavoro e fu l'UDI a prendere l'iniziativa di celebrare, l'8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell'Italia libera, mentre a Londra veniva approvata e inviata all'ONU una Carta della donna contenente richieste di parità di diritti e di lavoro. Con la fine della guerra, l'8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l'Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce tra febbraio e marzo, secondo un'idea di Teresa Noce, di Rita Montagnana e di Teresa Mattei.

.... e ancora... Carica di polizia contro un corteo femminista

Nei primi anni cinquanta, anni di guerra fredda e del ministero Scelba, distribuire in quel giorno la mimosa o diffondere Noi donne, il mensile dell'Unione Donne Italiane (UDI), divenne un gesto «atto a turbare l'ordine pubblico», mentre tenere un banchetto per strada diveniva «occupazione abusiva di suolo pubblico». Nel 1959 le senatrici Luisa Balboni, comunista, Giuseppina Palumbo e Giuliana Nenni, socialiste, presentarono una proposta di legge per rendere la giornata della donna una festa nazionale, ma l'iniziativa cadde nel vuoto.

Il clima politico migliorò nel decennio successivo, ma la ricorrenza continuò a non ottenere udienza nell'opinione pubblica finché, con gli anni settanta, in Italia apparve un fenomeno nuovo:

il movimento femminista.

tratto da Focus.it e Wikipedia

Ricetta originale torta Mimosa

La torta mimosa è composta da tre strati di torta farciti di crema, di cui l'ultimo strato si caratterizza per la sua decorazione che ricorda la mimosa. Per ottenere questo aspetto, la torta è completamente ricoperta da quadratini di pan di Spagna con cui si ottiene un effetto simile ai fiori della mimosa. In alcune versioni più semplici della torta mimosa si utilizza aggiungere la parte alta del pan di Spagna sbriciolato.

Per preparare la torta mimosa occorrono tre dischi di pan di Spagna i quali sono farciti prima con uno strato sottile di panna e poi crema chantilly. La superficie e i lati della torta sono ricoperti di crema su cui distribuire le decorazioni. Quindi, per ottenere una torta simile alla mimosa, oltre alla base, dovete preparare un pan di Spagna più piccolo, eliminare la parte esterna e tagliarlo in tanti piccoli quadratini. In questo modo si riesce a ricoprirla completamente e conferire alla torta mimosa un aspetto simile al fiore da cui prende il nome questa ricetta

Ingredienti per una tortiera di 24 centimetri di diametro

Per il Pan di Spagna: 6 uova, 200gr di zucchero, 200gr di farina tipo 00, 1 bustina di vanillina, 1 pizzico di sale

Per la crema pasticcera: 500 di latte, 5 tuorli, 150 gr di zucchero, 50 gr di amido di mais, 1 scorza grattugiata di arancia

Per ottenere la chantilly: 400 ml di panna montata

Per la bagna: 200 gr di amido di mais, 75 gr di zucchero, 1 scorza di limone, 25 ml di limoncello o rum.


Come preparare la torta Mimosa

  1. Preparare la crema pasticcera, mettere il latte in una pentola con la scorza grattugiata di limone. Porre sul fuoco e lasciar riscaldare fino all'ebollizione.
  2. In una ciotola capiente sbattere i tuorli con lo zucchero poi aggiungere l'amido ed amalgamare il tutto. Versare il latte sui tuorli e mescolare con le fruste da cucina. Rimettere il composto sul fuoco e mescolare finché non si addensa. Dopo la cottura trasferire la crema in un altro recipiente e lasciar raffreddare e poi unire 200 ml di panna montata per ottenere una crema chantilly.
  3. Preparare il pan di Spagna. Montare le uova con lo zucchero utilizzando le fruste elettriche. Dopo circa 10 minuti aggiungere man mano la farina, la vanillina, un pizzico di sale ed amalgamare con una spatola. Versare il composto in una tortiera foderata di carta da forno ed infornare a 180°C per circa 30-40 minuti. Per preparare i cubetti da aggiungere sulla torta dovete preparare un altro pan di spagna con 3 uova, 100 grammi di zucchero e di farina.
  4. Preparare la bagna facendo riscaldare l'acqua con lo zucchero poi togliere dal fuoco ed aggiungere il liquore. Lasciar raffreddare.

Come farcire la torta mimosa ed aggiungere le decorazioni:

  1. Ricavare tre dischi uguali dividendo il pan di Spagna in senso orizzontale.
  2. Bagnare con la bagna il primo disco di torta, spalmargli sopra un sottile strato di panna montata. Aggiungere la crema e coprire con un altro disco. Ripetere questa operazione fino a farcire tutta la torta.
  3. Spalmare il resto della crema sia sulla superficie che sui lati della torta mimosa.
  4. Decorare la torta mimosa con i quadratini di pan di Spagna.

Consigli

Per dare alla torta un effetto quanto più simile alla mimosa, dovete eliminare la parte esterna del pan di Spagna che utilizzerete per la decorazione. In questo modo taglierete solo quella interna che si caratterizza anche per il suo colore giallo mimosa.

ricetta tratta da blog.giallozafferano.it

Il cocktail Mimosa

è un drink fresco e leggero a base di succo d'arancia  e champagne.

Il Mimosa vero e proprio fu inventato da un barman del Ritz Hotel di Parigi nel 1925, che diede a questo cocktail il nome del fiore giallo che tanto ricordava nel colore, appunto la mimosa. Ma pochi anni prima, a Londra, era nato un cocktail quasi identico, chiamato Buck's Fizz dal nome del locale in cui era stato ideato! Il Mimosa in Italia è considerato un aperitivo, ma oltreoceano si consuma soprattutto durante i brunch domenicali, come alternativa "frizzante" del succo d'arancia, per accompagnare french toast e pancakes allo sciroppo d'acero.

Ingredienti: Spumante brut  o champagne (1/2) 75 ml Succo d'arancia (1/2) 75 ml   per guarnire: una fetta d'arancia

ricetta tratta da blog.giallozafferano.it

Proseguiamo con la tradizione: Pasqua.....

Uova, solo uova ma che uova!!!

L'Uovo di Pasqua

Simbolo nella cultura cristiana

Nell'iconografia cristiana, l'uovo è il simbolo della rinascita; in tal senso, per i primi cristiani, la schiusa del pulcino rappresentava simbolicamente la resurrezione di Cristo, celebrata in Primavera. Per questa ragione l'uovo è associato alla festività pasquale. Nel medioevo molti reliquiari custodivano un uovo come auspicio, per il defunto, alla rinascita spirituale.

In seguito divenne un rito portare le uova in chiesa il giorno di Pasqua, perché fossero benedette: il legame delle uova con la Pasqua è divenuto sempre più forte, fino ad influenzarne anche l'aspetto più "commerciale e profano", dando vita in tutto il mondo all'ormai consolidata e diffusa tradizione dell'uovo pasquale di cioccolato e non solo (dall'uovo pasquale di cartone come scrigno di sorprese, alle uova pasquali Fabergè)

Nell'Europa cristiana, durante il Medioevo, le uova erano colorate e donate a Pasqua; le uova di colore rosso volevano rappresentare il sangue di Cristo.

Tutt'oggi, nei Balcani e in Grecia, le uova consumate a Pasqua sono rosse; in particolare in Bulgaria si dedica il primo uovo rosso a Gesù Cristo che non viene consumato ma conservato fino all'anno successivo, mentre si mangiano tutte le altre colorate in colori e disegni sgargianti.

Durante il digiuno quaresimale era proibito mangiarne e così, le uova deposte dalle galline del proprio pollaio durante quelle 6 settimane, dovevano poi esser smaltite rapidamente, e perciò, venivano benedette in chiesa durante la messa della domenica di Pasqua, rassodate, e donate ad amici e parenti come augurio di fecondità; inoltre, mangiando le uova consacrate, i fedeli potevano partecipare in comunione con il Cristo, alla grazia della Resurrezione.

Alcuni fanno risalire l'usanza del dono delle uova al 1176, quando il priore dell'Abbazia di Saint German accolse col dono di prodotti della terra, fra cui le uova, il Re Luigi VII, al suo ritorno a Parigi dopo la seconda Crociata. L'usanza di donare uova decorate risalirebbe invece all'abitudine di studenti e soci delle Corporazioni, diffusa nel XIII secolo, di recarsi in corteo di casa in casa a questuare uova, quando alcune famiglie nobili iniziarono, per distinguersi, a tingerle di rosso o verde.

Più tardi si diffuse tra la famiglie nobili il rito di scambiarsi uova d'argento o d'oro, abbellite di gemme, perle e smalti. L'usanza di donare uova decorate con elementi preziosi va comunque molto indietro nel tempo, e se ne ritrova traccia già nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra che, nel 1290, incluse nei suoi conti la spesa per l'acquisto di 450 uova rivestite d'oro e decorate, da donare come regalo di Pasqua ai membri della sua corte.

Luigi XIV (il Re Sole) inaugurò la tradizione di far decorare riccamente le uova di struzzo dello zoo di Versailles per donarle alla sua corte. Tuttavia, l'insufficienza di uova vere, portò alla loro sostituzione con uova d'oro, di avorio e di porcellana. Nel Settecento, Re Luigi XV commissionò per Madame du Barry un grande uovo decorato, che conteneva una statuina di Cupido, creato dall'orafo di corte.

 Nel 2005, il cioccolatiere belga Guylian ha creato un uovo di Pasqua commestibile di cioccolato con 50.000 praline, alto 8 metri e pesante 1.950 chili.

"Omne vivum ex ovo"

(tutti i viventi nascono da un uovo)

Da un punto di vista religioso, l'uovo è un simbolo molto spesso associato alla vita e alla genesi.

Nel paganesimo, l'uovo è simbolo di fertilità e di eterno ritorno della vita.

L'origine del cosmo è spesso raffigurata da un uovo e i festeggiamenti collegati ai riti equinoziali di Primavera hanno da sempre, e in molte culture sparse per tutti i continenti, tradizioni legate alle uova.

Curiosità:

Secondo alcune leggende l'uso di colorare le uova risalirebbe addirittura a Gesù.

si narra che la Madonna facesse giocare Gesù bambino con delle uova colorate e che il giorno di Pasqua, tornata sul sepolcro del Figlio, vi trovasse alcune uova rosse sul ciglio.

Un'altra versione narra che la Maddalena depose alcune uova ai piedi della Croce, diventate poi rosse del sangue del Cristo.

Le uova decorate più famose sono indubbiamente quelle del grande maestro orafo Peter Carl Fabergé che, nel 1883, ricevette dallo Zar Alessandro, la commissione per la creazione di un dono speciale per la zarina Maria.

Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco che si apriva per rivelare un uovo d'oro che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d'oro ed una miniatura della corona imperiale.
Gli Zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova preziose e di raffinata arte (ineguagliata!) da donare tutti gli anni.

L'Uovo di Pasqua di cioccolato

Sempre a Luigi XIV (il Re Sole) viene attribuito il desiderio di imitare col cioccolato le uova di struzzo. Furono i suoi cuochi a realizzare le prime uova di cioccolato e loro stessi pensarono poi a riempirlo con una sorpresa.

Da quel desiderio regale, all'attuale diffusione delle uova di cioccolato di stampo industriale come le conosciamo oggi, è dunque passato molto tempo.

Agli inizi del Novecento si incominciarono a produrre in modo artigianale dei corpi cavi, grazie all'utilizzo di grandi stampi in metallo semisferici; ma il risultato era piuttosto grossolano e le uova erano al tempo stesso pesanti e fragili.

Successivamente, le tecnologie si evolsero, risolvendo questo problema: infatti si arrivò all'utilizzo di una «copertura» di cioccolato raffinato (grazie a moderni macchinari) e «concato» con l'aggiunta di burro di cacao (ingrediente utilizzato per dare elasticità e riuscire a modellare forme grandi e vuote).
Tutto nacque a Torino, negli anni Venti del Novecento, quando la Casa Sartorio, una piccola azienda dolciaria, brevettò per prima un nuovo sistema per modellare le uova, grazie a stampi a cerniera che subiscono - con una macchina apposita - un movimento di rotazione e rivoluzione; una volta raffreddate, le forme si tolgono intere e si uniscono le due metà, collocando all'interno la sorpresa.

tratto da redazioneTuttosullegalline.it


COME COLORARE LE UOVA

Colorare le uova sode è una tradizione di Pasqua. 

È divertente e ci sono tanti modi per farlo! 

Si possono fare uova di un unico colore, ma un tocco aggiuntivo non fa mai male a nessuno.

Puoi decidere se mangiare le uova, darle in regalo o usarle per decorazione.


1- Organizza il necessario. 

Ci sono alcune cose che devi fare prima di iniziare:

  • Compra uova al supermercato o raccoglile fresche dalle tue galline.
  • Fai bollire le uova. A tale scopo metti le uova in una casseruola con un pizzico di sale e copri con acqua. Porta ad ebollizione e poi riduci la temperatura di cottura. Cuoci a fuoco lento per almeno dieci 10 minuti e poi tira fuori le uova accuratamente con un cucchiaio o delle pinze. Mettile sotto l'acqua corrente per renderle abbastanza tiepide, per almeno un minuto, e mettile a raffreddare completamente su una cremagliera in frigorifero prima dell'utilizzo.
  • Acquista un kit di decorazione di uova! Questi consistono solitamente di diversi pallini di colorante, tazze di colore codificato, un cucchiaio speciale per uova e, naturalmente, le indicazioni per fare la tintura. In alternativa compra un set di bottigliette di colorante alimentare, che è possibile utilizzare per tutti i tipi di progetti, ad esempio per fare una torta dipinta.

2- Segui attentamente le indicazioni sull'imballaggio del colorante e fai la tintura.

Nella maggior parte dei casi, si lascia cadere il pallino nell'acqua o in una soluzione con circa un cucchiaio di aceto. Liquefare la colorazione alimentare solitamente richiede l'aceto. Assicurati di avere entrambi nelle vicinanze. È possibile utilizzare un bicchiere, una tazza o una ciotola per versarci dentro l'acqua: basta assicurarsi che il contenitore abbia spazio sufficiente per l'uovo. Un bicchiere di plastica usa e getta (adatto per liquidi caldi, se li stai usando) sarebbe perfetto, perché non importa se si macchia e può attutire la caduta dell'uovo. 

Prepara i contenitori del colorante per le uova di Pasqua in riga. Posiziona le uova lessate dove siano di facile accesso. È anche una buona idea impostare il piano di lavoro coprendolo di carta di giornale; si possono poi mettere a riposare le uova qui sopra per aggiungere ulteriori effetti di colorante e sarà anche utile per assorbire le gocce di tintura. Poi aggiungi un cartone per uova o una rastrelliera per asciugarvi le uova appena tinte. 

3- Decora ogni uovo prima della tintura se hai intenzione di aggiungere degli effetti decorativi. 

Volendo, è possibile disegnare sulle uova con i pastelli, oppure mettere elastici o puntini adesivi sull'uovo. Coprendo alcune parti dell'uovo con nastro adesivo, adesivi, pastelli o elastici di gomma puoi creare degli effetti cool: le parti coperte dell'uovo non saranno rivestite di tinta quando immergerai l'uovo.

  • Potresti tingere un uovo con un colore chiaro, mascherare alcune parti e tingere il resto di un colore più scuro.
  • Naturalmente, è possibile aggiungere effetti decorativi anche dopo la tintura. Un buon modo per scoprire ciò che si preferisce è quello di provare a decorare le uova prima e dopo la tintura.

4-  Metti l'uovo sul cucchiaio da uovo e immergilo nel colore desiderato. È possibile abbassarlo parzialmente per tingere solo un certo segmento dell'uovo o abbassarlo del tutto. Lascia l'uovo dentro per almeno 3 minuti prima di considerare la rimozione. Più a lungo si aspetta, più l'uovo assorbirà colore, quindi se il colore non è quello che vuoi, lascialo un po' di più.

5-Metti l'uovo rimosso su una superficie di lavoro coperta dalla tintura con il giornale. 

A questo punto, puoi mettere una goccia di differente colore sull'uovo per effetti aggiuntivi di colore e poi soffia con una cannuccia per disperdere la goccia di colorante sull'uovo. Questo ti darà nuovi interessanti motivi decorativi. È anche possibile utilizzare un pennello se ti piace il colorante.

  • Per fare un uovo particolarmente bello, ripeti questi passaggi a tuo piacimento. Immergere di continuo le uova si tradurrà in colori mescolati insieme, in più strati di motivi e in strisce. Puoi togliere le bande e gli adesivi e risciacquare oppure no...sperimenta..va a gusti personali

6- Lascia le uova ad asciugare nel cartone o, meglio ancora, in una rastrelliera che ridurrà al minimo i punti di contatto. Posiziona ogni uovo appena fatto e vai avanti con l'uovo successivo fino a quando non avrai finito con tutti. 

Consigli

  • È possibile combinare diverse tecniche per rendere l'uovo ancora più interessante.
  • Più aceto aggiungi alla la tintura, più vivaci saranno i colori.
  • Se si utilizzano pastelli a cera per disegnare dei motivi sull'uovo prima di immergerlo nel colore, tieni a mente che l'uovo deve rimanere a temperatura ambiente perché la cera si fissi sul guscio.
  • Più a lungo si lascia un uovo nella tintura, più scuro sarà il colore. Quindi puoi fare una toccata "rapida" per un colore più chiaro.
  • Svuota un uovo per avere solo il guscio da decorare minuziosamente e per poterlo mantenere più a lungo. Quando si immerge nella tintura un guscio, può essere d'aiuto lasciarci sopra il cucchiaio (o qualsiasi altro cosa utilizzata per immergere l'uovo), perché le uova vuote galleggiano. Dopo averlo tirato fuori, assicurati di adagiarlo su della carta assorbente o di giornale per trattenere qualsiasi colorante goccioli dai fori.
  • Cerca di non fare tutte le uova troppo scure o troppo chiare. Altrimenti sembreranno tutte uguali.
  • Le uova sode si manterranno in frigorifero per 4 giorni.
  • Perché le uova? L'uovo è simbolo della Resurrezione di Cristo, poiché l'uovo rappresenta una nuova vita. Diverse culture del mondo hanno tradizioni focalizzate sull'offrire uova decorate o tinte ed alcuni paesi hanno dei metodi caratteristici per la tintura di uova. Ricercare i diversi stili di decorazioni da tutto il mondo può essere un'attività da svolgere con i bambini: chiedi loro di provare a decorare le uova in base a quelle che preferiscono.

Avvertenze

  • Mangia le uova solo se le hai tenute in frigo e hai usato coloranti alimentari e decorazioni non tossiche. I gusci d'uovo sono molto porosi!
  • L'uovo glitter è solo per decorazione: non mangiarlo.
  • Sguscia le uova prima di mangiarle e non mangiare i gusci!

tratto da www.wikihow.it

fonti web utilizzate per le mie sintesi: Wikipedia, cure-naturali.it, viversano.net, greenMe.it, melarossa.it, portalebenessere.com, ideegreen.it, my-personaltrainer.it, armonianaturale.it, Glamour, uomo.fidelityhouse.eu, bellezzaesalute.it, stilenaturale.com, giallozafferano.com, tuttosullegalline.it, un mese in cucina, uomo.fidelityhouse.eu
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